Révolte dans les camps de rétention en Italie

Publié le par la Rédaction

Révolte d’immigrés à Lampedusa :
Le centre d’expulsion incendié, 60 blessés


Des affrontements entre des clandestins et les forces de l’ordre ont fait une soixantaine de blessés mercredi dans le centre dexpulsion de lîle de Lampedusa (sud de lItalie), qui a été en partie ravagé par un incendie, a-t-on appris de sources concordantes.

«Selon un bilan provisoire, une quarantaine d
immigrés ont été blessés durant ces incidents, qui sont totalement inédits», a indiqué à lAFP la porte-parole du Haut commissariat pour les réfugiés de lONU (UNHCR) en Italie, Laura Boldrini.

Six d
entre eux ont été hospitalisés, certains pour avoir été intoxiqués par la fumée, selon lagence Ansa, qui a aussi fait état de 22 blessés parmi les forces de lordre.

Aucun des blessés n
est dans un état grave, selon la même source.


«Il y a eu une révolte des immigrés, qui sont actuellement 860 dans le centre. Certains dentre eux ont cherché à enfoncer un portail, mais ils ont été repoussés par les forces de lordre», a indiqué de son côté le préfet de police dAgrigente Girolamo Fazio sur la chaîne dinformation en continu Sky TG24.

«Un incendie s
est déclaré dans lun des pavillons hébergeant les clandestins, qui a été en grande partie détruit», a-t-il ajouté.

L
incendie a été maîtrisé par les pompiers et la situation est redevenue calme, selon le préfet de police.

D
après lAnsa, lincendie a été provoqué par une vingtaine d’immigrés qui protestaient contre le rapatriement annoncé de 107 clandestins tunisiens.

Les clandestins ont rassemblé des matelas, des coussins, du papier et y ont mis le feu, rapporte l
agence.


La police a arrêté les responsables, une vingtaine au total, qui vont être incarcérés à Agrigente en Sicile, a indiqué le préfet.

Le gouvernement a transformé fin janvier le «centre de premier accueil» [CPT] en Centre d
identification et dexpulsion [CIE] afin de permettre des rapatriements plus rapides. Une nouvelle structure héberge le Centre de premier accueil.

Jusqu
à présent, les clandestins débarqués à Lampedusa ny restaient que quelques jours pour une identification rapide avant dêtre acheminés vers des centres de rétention sur le continent où il était statué sur leur sort.

Le 24 janvier, 700 immigrés avaient forcé les grilles du centre pour aller manifester pendant plusieurs heures dans la ville de Lampedusa contre leurs conditions de vie dans le centre et contre l
ouverture du CEI.


«Ces nouvelles dispositions ont brisé l
équilibre qui existait au centre daccueil, qui était devenu un modèle de gestion responsable des flux migratoires. Le travail du HCR et des autres organisations est parti en fumée», a commenté la porte-parole du HCR.

En 2008, près de 31.700 immigrants ont débarqué à Lampedusa, une augmentation de 75% par rapport à l
année précédente, selon le ministère de lIntérieur.

Presse bourgeoise :
AFP, 18 février 2009.


Mardi il y a eu deux émeutes à Malte dans des centres de rétention. Pendant les incendies déclenchés lors des révoltes, des prisonniers auraient réussi à s’enfuir :


Immigrazione : rivolte e incendi anche in due centri a Malta
Poliziotti e militari in assetto anti sommossa stanno fronteggiando due rivolte, a Malta, in centri di detenzione per migranti. Gli immigrati hanno dato fuoco ad alcuni locali. Mentre i vigili del fuoco sono al lavoro, alcuni immigrati sono riusciti a fuggire approfittando del caos. I rivoltosi sono quasi tutti maghrebini per i quali dovrebbe scattare il rimpatrio coatto. Gli incidenti sono scoppiati dopo che si e' diffusa la notizia degli scontri avvenuti ieri a Lampedusa.
ANSA, 19 febbraio 2009.

Immigrati : Clandestini tunisini incendiano CPT a Malta
Circa 70 clandestini tunisini, in attesa di essere rimpatriati da Malta, hanno incendiato stamane dei materassi in un CPT di La Valletta, provocando un intervento della polizia e dei pompieri. Lo ha fatto sapere il ministero della Giustizia.
Un portavoce ha riferito all’Afp che la situazione al centro di Hal-Far è tornata tranquilla e che l’incidente non ha fatto feriti.
I tunisini fanno parte di un gruppo di 262 immigrati arrivati il 1o febbraio. I clandestini intendevano protestare contro la durata della loro permanenza nel centro, da loro ritenuta troppo lunga, ha spiegato il portavoce, attribuendo al governo tunisino la responsabilità di questa situazione, in quanto non ha fatto pervenire i documenti necessari.
Il console di Tunisia, ha concluso, incontrerà gli immigrati per spiegare loro la situazione.
ASCA/AFP, 19 febbraio 2009.


À Milan, un incendie qui aurait été déclenché par des retenus s’est déclaré dans le CIE de la rue Corelli, dans la partie réservée aux transsexuelles :

Immigrati : Fiamme al CIE di Milano
Un incendio è stato appiccato nella zona che ospita i transessuali all’interno del Centro di identificazione ed espulsione (ex CPT) di via Corelli, a Milano. Secondo le prime informazioni, sarebbero stati dati alle fiamme alcuni materassi. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco. Non risulta che ci siano persone intossicate.
AGI, 19 febbraio 2009.

Immigrazione : Incendio al CIE di Milano
Si è sfiorata la rivolta, a Milano, nel Centro di identificazione ed espulsione di via Corelli, nella periferia est della città. Un gruppo di immigrati dopo aver inscenato una protesta per le condizioni igieniche ha appiccato il fuoco all’interno del centro incendiando dei materassi. Le fiamme sono state circoscritte e non si ha notizia di feriti. La situazione è tornata sotto il controllo delle forze dell’ordine. Non ci sono stati tentativi di fuga.
ANSA, 19 febbraio 2009.


À Turin, où plusieurs retenus de Lampedusa ont été transférés suite à la révolte, une grève de la faim aurait commencé et un rassemblement de solidarité a eu lieu hier soir :

Termina con un falò il presidio sotto il CPT
È terminato alle 21.15 circa il lungo presidio sotto le mura del CPT di corso Brunelleschi, in solidarietà con le lotte degli immigrati reclusi. Si è svolto dalle 17.30 con striscioni, musica araba, interventi, battiture, petardi e interviste ai reclusi attraverso radio Blackout. Particolarmente toccanti le testimonianze dall’interno, sulle condizioni di vita e su alcuni singoli casi. Alle 20.30 circa i manifestanti hanno acceso un fuoco con legna, un copertone e immondizia; di lì a poco sono arrivati i pompieri (!) e la polizia in assetto antisommossa. A quel punto è prevalsa la linea della ritirata strategica, anche per preservare l’amplificazione, e il presidio è stato sciolto.
Una delle notizie positive: ci risulta che per far posto ai reclusi trasferiti da Lampedusa stamattina sono state liberate tutte le donne prigioniere nel centro.
Indymedia Piemonte, 19 febbraio 2009.

Immigrati : Presidio di protesta davanti a CIE Torino
Un presidio di protesta è in corso davanti al CIE di Torino, dove sono stati trasferiti i 20 immigrati tunisini che si trovavano nel CIE di Lampedusa prima che si sviluppasse l’incendio. A quanto si apprende, proprio i Tunisini appena trasferiti avrebbero iniziato uno sciopero della fame in segno di protesta, ma la notizia è in corso di verifiche ad opera della Croce Rossa, che gestisce il servizio pasti all’interno del centro.
La Repubblica, 19 febbraio 2009.

Immigrati : Probabile sciopero della fame al CIE di Torino
Al Centro di identificazione ed esplulsione di Torino sarebbe in corso uno sciopero della fame. La notizia sarebbe trapelata da fonti vicine al palazzo di giustizia e non è ancora stata confermata dalla questura. Questa mattina sono stati portati al CIE venti Tunisini che erano a Lampedusa prima dell’incendio che ha devastato il Centro di identificazione ed espulsione, e sarebbero loro ad avere cominciato lo sciopero. All’origine del malcontento dei “vecchi” reclusi vi sarebbe, fra gli altri motivi, anche l’allontanamento improvviso di alcuni compagni.
IRIS, 19 febbraio 2009.


Voir aussi :
Les médecins italiens devront-ils dénoncer leurs patients ?
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